1994, dopo vent’anni Solzhenicyn ritorna in una Russia apatica e stanca. Ora passeggia, non riconosciuto, per le strade di Mosca.
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Aleksandr Solzhenicyn. Parte III (Il Foglio, 30 gennaio 1997)
L’ideale del profeta dell’anticomunismo non era certo l’Occidente. Giunto in America si costruì il suo pezzo di Russia, e vi si isolò.
Aleksandr Solzhenicyn. Parte II (Il Foglio, 29 gennaio 1997)
Quando Arcipelago Gulag uscì in Occidente qualcuno disse che, visti dalla Russia, “noi sembriamo tutti inesorabilmente dei cretini”.
Aleksandr Solzhenicyn. Parte I (Il Foglio, 28 gennaio 1997)
Il giovane Solzhenicyn che in un lager incontrò la parte migliore della Russia e, con l’aiuto di Chruscëv, cominciò a raccontare.